MIOPIA DEGENERATIVA: EVOLUZIONE E TERAPIA CON ANTI-VEGF
COS’È LA MIOPIA
La miopia è un comune difetto refrattivo, ossia un difetto visivo causato dall’incapacità dell’occhio di mettere perfettamente a fuoco l’immagine di un oggetto o di una persona sul piano retinico. Essa può avere origine da un’imperfezione anatomica della cornea, del cristallino o del bulbo oculare.
Quando la miopia è causata da un difetto di una delle lenti naturali dell’occhio, la cornea e il cristallino (che possono presentare una curvatura – e quindi un potere diottrico – superiore al normale), si parla di miopia refrattiva. In questo caso, i raggi luminosi provenienti da un oggetto o da una persona posti a una certa distanza dall’osservatore miope vengono messi a fuoco davanti al piano retinico e l’immagine risultante è sfuocata. Questo tipo di miopia insorge in genere tra gli 11 e i 18 anni e dà solitamente origine a miopie lievi (3-4 diottrie) o medie (fino a 6 diottrie).
Quando la miopia è causata da una crescita eccessiva del bulbo oculare lungo il suo asse antero-posteriore parliamo di miopia assiale. Nella miopia assiale, il bulbo oculare non è sferico – o emmetrope – ma ellissoidale, e anche in questo caso i raggi luminosi provenienti da un oggetto o da una persona posti a una certa distanza dall’osservatore miope vengono messi a fuoco davanti al piano retinico e l’immagine risulta sfuocata. La miopia assiale tende a presentarsi in età precoce, verso i 6-7 anni, e generalmente dà origine a miopie elevate (7-9 diottrie) o molto elevate (oltre le 9 diottrie).
La miopia viene corretta con l’utilizzo di lenti biconcave o divergenti (a potere diottrico negativo), montate su occhiali da vista o utilizzate sotto forma di lenti a contatto. Negli ultimi decenni, la chirurgia refrattiva ha fatto dei progressi davvero sorprendenti e oggi rappresenta una metodologia all’avanguardia in grado di eliminare il difetto refrattivo in modo permanente grazie alla modificazione della curvatura – e quindi del potere diottrico – della cornea mediante l’utilizzo di un laser. La chirurgia refrattiva può aiutare molte persone a eliminare o a diminuire la loro dipendenza dagli occhiali e dalle lenti a contatto.
La miopia assiale è caratterizzata dall’anormale allungamento del bulbo oculare. Il bulbo di un occhio normale presenta un asse antero-posteriore compreso tra i 22 e i 24 mm, l’occhio affetto da miopia lieve può presentare una lunghezza di circa 2-3 millimetri in più; man mano che la miopia aumenta, l’asse antero-posteriore dell’occhio diventa sempre più lungo e può raggiungere, nelle miopie molto elevate, i 30 mm. Quando il bulbo oculare raggiunge o addirittura supera questa lunghezza critica, la retina viene stirata e ciò può causare degli assottigliamenti in alcuni punti della retina periferica, noti come degenerazioni retiniche periferiche; queste rappresentano dei punti di fragilità che possono dar origine a piccole rotture retiniche molto pericolose, poiché permettono al vitreo di insinuarsi sotto la retina e scollarla dal fondo oculare, determinando il distacco di retina. Quando il bulbo è molto allungato, la retina non aderisce perfettamente al fondo oculare e quindi vi è una maggiore probabilità di distacco di retina quando – tipicamente intorno ai 45-50 anni – si ha il fisiologico distacco posteriore del vitreo.
E’ molto importante che le persone affette da miopie elevate si sottopongano regolarmente a monitoraggio attento e scrupoloso del fondo dell’occhio e, se necessario, si sottopongano a un trattamento laser per “sigillare” le degenerazioni retiniche periferiche al fondo oculare, al fine di prevenire le rotture retiniche e il distacco di retina.
COS’È LA MIOPIA DEGENERATIVA
La progressione della miopia si arresta solitamente tra i 18 e i 25 anni. In alcuni casi, però, il bulbo oculare continua ad allungarsi per tutta la vita, fino a raggiungere una lunghezza che non è più compatibile con l’integrità delle strutture anatomiche oculari, in particolare della retina e della coroide, che possono andare incontro a lesioni degenerative molto importanti. In questo caso parliamo di miopia degenerativa, nota anche come miopia patologica.
COMPLICANZE DELLA MIOPIA DEGENERATIVA
La miopia degenerativa può dar origine a diverse patologie oculari, in particolare si può avere uno sfiancamente sclerale a carico del polo posteriore (stafiloma miopico) accompagnato da diversi tipi di alterazioni degenerative della retina e della coroide (ad esempio l’atrofia corio-retinica). Nei casi più gravi si ha l’insorgenza della maculopatia miopica essudativa, che rappresenta la complicanza più temibile della miopia degenerativa, caratterizzata da un processo di neovascolarizzazione patologica a livello della coroide e dalla formazione di una membrana neovascolare (CNV, dall’inglese “Choroidal Neovascular Membrane”) in grado di danneggiare gravemente la macula e quindi la visione centrale.
La maculopatia miopica essudativa con membrana neovascolare è una patologia molto seria e se non curata tempestivamente può compromettere in modo grave e permanente la visione centrale. Il trattamento d’elezione per questa patologia è la terapia iniettiva con farmaci anti-VEGF (Lucentis o Avastin), in grado di inibire il VEGF, il principale responsabile del processo di neovascolarizzazione patologica che causa la patologia. I pazienti affetti da maculopatia miopica rispondono particolarmente bene a questo trattamento, sia in termini qualitativi – di recupero visivo – sia in termini quantitativi – necessitando di un numero inferiore di trattamenti.
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